Descrizione.

Ba gua zhang significa letteralmente: il “Palmo degli otto trigrammi”, il nome esemplifica il profondo legame dello stile con l’Yi Jing o “Libro dei mutamenti”, antico classico taoista composto tra il 1100 e il 200 a.c., considerato tanto un testo matematico (introduce a suo modo il sistema binario e i numeri primi nella cultura dell’epoca) quanto un libro divinatorio e di evoluzione della coscienza (per la prima volta applica formule matematiche per interpretare gli eventi e gli “intenti” con calcoli “probabilistici”).

E’ uno stile dinamico e profondo, coniuga l’ “interno” e l’ “esterno” ed è considerato l’ ultimate goal (l’ “obiettivo finale”) delle arti marziali per la complessità esecutiva e la raffinatezza delle tecniche.

L’allenamento è caratterizzato dalla camminata in cerchio e dall’energia a spirale con continui avvitamenti, torsioni e rivoluzioni attorno al proprio asse verticale, e rotazioni attorno al nemico.

E’ l’ arte migliore per sviluppare la “disponibilità variabile” a “cambiare” nei movimenti e per la lotta contro più avversari.

Storia.

Secondo la leggenda il Ba gua zhang fu divulgato pubblicamente da Dong Hai Chuan (1797-1882 o 1813-1882 o 1816-1882).

Questi aveva viaggiato “per tutta la Cina meridionale” (a sud dello Yang Tze), nelle provincie del Zhejiang, del Jiangsu, del Sichuan per accrescere la sua già naturale forza e perfezionare lo studio delle arti marziali.

Secondo alcuni vi è una traccia della storia del Ba gua zhang nel “Lan Yi Wa Shi” (“Storia non ufficiale della stanza secondaria indaco”, pubblicata nel 1818) opera nella quale si racconta che nel 1797 Wang Xiang, maestro dello Shandong, aveva insegnato il metodo del pugilato a Feng Keshan, della contea di Hua, nella provincia dell’Henan, il quale lo aveva mostrato e condiviso (in particolare i Ba fang bu, “Passi nelle Otto Direzioni”) con Niu Liang Chen, un altro artista marziale.
Sia Feng Keshan (che affermava di far parte del “Trigramma Li”) che Niu Liang Chen (che affermava di far parte del “Trigramma Kan”) erano importanti leaders della setta taoista con finalità di insurrezione politica detta Tian li (una branca della setta Ba gua), capeggiata dai maestri Li Wen Cheng e Lin Qing, che cercarono di attaccare il Palazzo imperiale nel 1813.
L’arte sarebbe poi pervenuta a Dong Hai Chuan attraverso qualche “maestro in ombra” di una delle fazioni in gioco negli eventi di quegli anni.
Sembra però che Feng Keshan era un praticante di Mei hua quan (il “Pugilato del fiore di prugno”) ed in questo stile esiste un gruppo di passi detti appunto Passi nelle Otto Direzioni.

Secondo un’altra versione l’arte marziale interna di Wudang fondata da Zhang San Feng (1247-1366) sarebbe stata trasmessa a attraverso una serie di maestri sconosciuti a Zhang Song Xi (1610 ?-1695 ?) e da questi a Chao Tai Ping, Yan Hsi Kuai, Lu Shih Niang, fino a Li Ta Nien.
Questi avrebbe insegnato a Chen Yin Chang, un eremita taoista chiamato anche Tan Yun Yu, che viveva sui monti Xue Hua (o Jiu Hua, la “Montagna dei nove fiori”) nella provincia dell’Anhui.
Egli insegnò a Bi Yue Xia o Bi Yun Xia detto Ye He, “Gru selvaggia”, un anziano maestro dai capelli bianchi e dalle origini sconosciute (il suo nome taoista era Huan Dan Tze) e al suo fratello gemello Bi Deng Xia o Bi Cheng Xia; secondo altri i due erano solo fratelli di gong fu.
Costoro erano ritenuti i depositari di ottava generazione dell’arte.

Bi Yue Xia (che pare fosse il più forte tra i due fratelli) insegnò a Song Wei Yi (o Song De Ho, 1855-1925) di Bei Zhen, nell’area di Feng Tien, nella provincia di Liao ning. Questi proveniva da una famiglia povera e nel desiderio di studiare arti marziali viaggiò nell’Hebei, nell’Henan, nell’Hubei e nel Sichuan.
Nell’Hubei si fermò in una piccola città chiamata Wu Yi sulla montagna Lu, lì in una foresta di bambù trovò un piccolo tempio chiamato San Qing Dao Guan, dove incontrò l’abate Bi Yue Xia, e divenne suo discepolo, imparando l’arte interna del Ba gua zhang del “Trigramma Li” e della spada di Wudang per dieci anni.

Bi Deng Xia insegnò invece a Dong Hai Chuan l’arte interna del Ba gua zhang del “Trigramma Kan”.

Pare che nel 1876 a Song Wei Yi andò a trovare Dong Hai Chuan a Pechino e i due stettero insieme per qualche settimana.

Song Wei Yi visse gli ultimi anni di vita da recluso a Lushan, prima però insegnò a Li Jin Lin (1886-1932), dettto “Li spada magica”, generale dell’esercito e “Signore della guerra” nei tumultuosi anni che portarono dalla caduta dell’Impero alla costituzione della Repubblica, che ne divulgò pubblicamente gli insegnamenti.

Secondo altri Bi Deng Xia o Bi Cheng Xia insegnò a Dong Hai Chuan soltanto le tecniche del Xian Tian Ba gua o “Ba gua del Cielo anteriore” (perché quest’ultimo non stette con lui abbastanza tempo), mentre ebbe anche due altri allievi, Song Yi Ren, dei monti Guang Hua, e Ying Wen Tien ai quali insegnò anche le tecniche dell’ Hou tian ba gua, o “Ba gua del Cielo posteriore” (più “fruibili” in una situazione di combattimento).

L’arte sarebbe poi passata da Song Yi Ren a Gao Yi Sheng (1866-1951), del villaggio di Da Zhuang Zi, città di Da Shan, contea di Wu Di, provincia dello Shandong, nel 1912 e da Ying Wen Tien a Han Mu Xia (o Han Jin Yong, 1884-1954), famosi a Tian Jin per le loro “Sessantaquattro tecniche lineari del cielo posteriore”.
Probabilmente però Gao Yi Shen apprese e successivamente rielaborò a suo modo il Ba gua zhang dei suoi due primi maestri Song Chang Rong (o Song Zhang Jun) e Zhou Yu Xiang, un talentuoso allievo di Cheng Ting Hua (e apprese qualcosa anche da quest’ultimo), mentre Han Mu Xia studiò con Zhang Zhao Dong.
Separatisi per vari dissidi dai loro maestri, i due confrontarono le loro tecniche ed elaborarono insieme le “tecniche lineari”.

Secondo il racconto storico il Ba gua zhang è stato creato durante l’ “era” cinese Qianlong (1735-1796, dal nome dell’imperatore d’allora; la durata si riferisce a quella del regno, non alla vita) da un maestro sconosciuto, poi venne trasmessa per tre generazioni fino a raggiungere Dong Meng Lin, o Dong Ling Men, chiamato nella società taoista Huang Guan Dao Ren, il “Cappello gallo taoista”, e nella comunità marziale Bi Deng Xia, il “Faro blu della cavalleria” o l’ “uomo senz’ombra sotto la lampada”, o Bi Cheng Xia, il “Puro blu della cavalleria”.

Egli era probabilmente di Huaiqing, nella provincia dell’ Henan, lo stesso villaggio di Dong Cheng, il fondatore del Tong bei quan (il “Pugilato del lampo che attraversa la schiena” o del “Braccio che oscilla”, che da recenti ricerche storiche sembra essere all’origine di tutte le arti interne della zona, come lo Xin yi quan di Ji Long Feng ed il Tai ji Chen di Chen Wang Ting).

Dong Meng Lin era probabilmente dello stesso clan di Dong Chen e sviluppò i concetti del Tong Bei quan per sviluppare la sua arte: lo Yin yang ba gua zhang, il “Palmo yin yang degli otto trigrammi”.
Egli durante il periodo Daoguang (1820-1850) insegnò per primo a Dong Hai Chuan (1816-1882) e poi a Li Zhen Qing (1830-1900), Ma Yun Cheng (detto anche Bi Yue Xia, forse suo fratello gemello), Xue Yong He e ad altri allievi sconosciuti.
Probabilmente Dong Meng Lin era legato alla società segreta anti-dinastia Qin chiamata la “Setta dell’Elisir d’oro degli otto trigrammi”, collegata alla più ampia fazione del “Loto Bianco”, o a quella Ba gua, o a quella Tai ping; per questo motivo sia Dong Hai Chuan che Li Zhen Qing si rifiutarono sempre di dire il nome del loro maestro e affermarono di aver appreso da un misterioso religioso taoista con un “copricapo” (o “vestito”) giallo.

In questo modo essi da una parte rispettavano il Wu de o virtù marziale indicando umilmente ed onestamente la verità, cioè che essi non erano gli originatori dell’arte, dall’altra proteggevano sia il loro maestro che la loro setta da possibili ripercussioni.

Inoltre entrambi affermarono di aver appreso sui monti Xue Hua (o Jiu Hua, la “Montagna dei nove fiori”), nella regione Jiangnan (“a sud del fiume giallo”, per estensione il sud della Cina), nella provincia dell’Anhui; cosa che , tra l’altro, che durante la dinastia Qin potrebbe ben significare che appresero nell’Henan (probabilmente in un’area che si estendeva ai due lati dello Yang Tze, vicino Luoyang, Jiyuan, Bo’ai e la contea di Wen), a sud dell’Hebei, visto la non identificabilità dello Jiangnan con nessuno dei territori cinesi conosciuti.

Durante la dinastia Qing molti maestri di arti marziali erano strettamente collegati con movimenti politici e religiosi di rivolta popolare: basti pensare alle origini dello stile Chen di Tai ji quan; ai maestri Li Wen Cheng e Lin Qing della setta Tian li (una branca della setta Ba gua) che cercarono di attaccare il Palazzo imperiale nel 1813; alla rivolta guidata dal Trigramma (la “branca”) Li della setta Ba gua nelle aree di Ling Qing e Dong Chang, nello Shandong, nel 1824; alla rivolta Tai ping Tian guo del 1851; alla seconda rivolta del Trigramma Li nelle contee di Xin e Qiu , nell’ovest dello Shandong del 1861; alla rivolta Nian che esplose su entrambi i lati dello Yang Ze (il “Fiume Giallo”) nel 1865; alla rivolta della “Setta dell’Elisir d’oro degli otto trigrammi” nello Jehol nel 1891; ed infine a quella dello Yi he tuan del 1900.

Catalogate in occidente come “rivolte dei boxers”, queste sommosse popolari erano guidate e favorite da sette taoiste che riunivano ed allenavano gli adepti con pratiche alchemiche e marziali.

In particolare all’interno della setta di Dong Hai Chuan lo Yin yang ba gua zhang sarebbe stata l’arte praticata.

Secondo questa tesi sulle origini, Dong Hai Chuan (1816-1882), dopo aver studiato in gioventù arti marziali esterne, in particolare il Ba fan quan da un parente, si unì alla suddetta non precisata setta (1850 circa) e andò a Pechino nel 1863 per conto di questa per uccidere l’imperatore.

Cercando un’opportunità per entrare nella Città Proibita si fece probabilmente catturare e castrare (in quei tempi era la classica commutazione della pena di morte; la castrazione era praticata per assicurare la legittimità della discendenza delle nobili e delle concubine di corte) ed entrò a servizio a corte come eunuco nel Palazzo del Principe Su Wang (fratello dell’imperatore); quando con il passare degli anni divenne chiaro che non riusciva ad avvicinarsi all’imperatore, e quindi non poteva portare a termine il suo compito, abbandonò quel proposito.

Una volta scoperte le sue abilità marziali iniziò ad insegnare nel 1865-66 circa.

L’altro ramo della scuola di Dong Meng Lin si sviluppò con Li Zhen Qing (1830-1900, morì come Cheng Ting Hua durante la “rivolta dei Boxers”), che praticò arti marziali sin dall’infanzia, a sedici anni divenne membro della compagnia di bodyguards di uno zio materno a diciassette anni si trasferì con lui nell’Henan, poi abbandonò la sua posizione e divenne allievo di Dong Meng Lin nel 1850 circa ed iniziò ad insegnare nel 1870 circa.
Il suo primo allievo fu Liu Bao Zhen (1861-1922, del villaggio di Hongsi, contea di Guan) che divenne poi, nel 1880 circa, allievo di Dong Hai Chuan; dato il suo lignaggio combinato il suo Ba gua zhang è diverso da quello degli altri discepoli di Dong Hai Chuan (che erano, prima di apprendere il Ba gua zhang, già esperti di arti esterne).
Seguirono Xiao Hai Bo (1863-1954, fu anche il maestro di Cheng You Gong, il secondo figlio di Cheng Ting Hua, fondatore dello stile Cheng, dopo che suo padre morì quando lui era ancora molto piccolo) che insegnò a Pechino nel Palazzo del Principe Zhuang, e Ren Shunan (di Liangzhao, nella contea Renqiu).
Ren Shuan era il migliore, ma non insegnò mai a nessuno, Liu Bao Zhen e Xiao Hai Bo avevano già lasciato il loro maestro quando iniziarono ad imparare Ren Zhi Cheng (1878-1967, del villaggio di Beidou Li, nella contea di Wenan, nella provincia dell’Hebei), e i suoi due fratelli Ren Zhi Zhong e Ren Zhi He, nel 1890-94 circa (a sedici anni).
L’arte di Li Zhen Qing era quella del suo maestro: lo Yin yang ba gua zhang, il “Palmo yin yang degli otto trigrammi” e, successivamente, per meglio distinguerla dal Ba gua zhang di Dong Hai Chuan, il suo allievo Ren Zhi Cheng la chiamò: Yin yang ba pan zhang il “Palmo yin yang degli otto bacini” (o gli “Otto palmi avvolgenti yin yang”), gli “otto bacini” sono otto parti del corpo: le spalle, i gomiti, i polsi, le anche, le ginocchia, le caviglie, il petto e la pancia.

Le otto posizioni di base (che sono posizioni statiche) dello Yin Yang Ba gua zhang sono molto diverse dagli otto palmi del Ba gua zhang (che sono otto diverse tecniche di palmo eseguite mentre si cammina in cerchio, e sono differenti a seconda degli allievi e delle branche della scuola).
Nello stesso tempo la teoria e le tecniche dei due suddetti stili (soprattutto il primo) sono molto simili a quelle dello Xin yi quan (Dai in particolare) ed al Tai ji quan (Chen in particolare), nati negli stessi territori, pertanto si suppone che il fondatore conoscesse anche queste arti.

La verità storica e documentabile (presentata dal prof. Kang Ge Wu, di Bejing, storico delle arti marziali, per la sua tesi di laurea “Origini del Ba gua zhang”, nella quale ha ascritto alla leggenda i primi due racconti sulle origini del Ba gua zhang, perché non “supportati” da prove concrete, ed ha ritenuto lo Yin Yang Ba gua zhang o Ba pan zhang un sottostile del Ba gua zhang di Dong Hai Chuan, via Liu Bao Zhen, per “insufficienza” di prove a sostegno del contrario) è probabilmente che il Ba gua zhang è stato “sintetizzato” e pubblicamente divulgato da Dong Hai Chuan (o Dong Ming Kui, 1813-1882).

I suoi avi erano originari della contea di Hong Dong, nella provincia dello Shanxi, ma verso la fine della dinastia Ming si trasferirono a nord nella contea di Gou Sheng, nella provincia dell’Hebei.
Da lì la sua famiglia si divise in due rami: uno andò nel villaggio Kai Ko ed un altro in quello di Ju Jia Wu (o Zhu Jia Wu), nella contea Wen An, nella provincia dell’Hebei.

Qui molte generazioni dopo nacque Dong Hai Chuan, nello stesso periodo nel villaggio di Kai Ko, nella contea Xiong, nasceva Dong Xian Zhou, un suo lontano parente.

Nel villaggio di Ju Jia Wu (o Zhu Jia Wu) c’erano due famiglie predominanti i Dong, che erano poveri (ma questo non costituiva un problema per Hai Chuan, visto che egli non voleva studiare, bensì dedicarsi alle arti marziali) e i Li (che erano ricchi e letterati avendo passato alcuni di loro gli esami imperiali ed essendo diventati ufficiali governativi).

Dong Hai Chuan divenne presto famoso per la sua forza e perizia marziale, anche se non si sa esattamente quali stili apprese all’epoca, probabilmente una qualche forma di Shaolin del nord, più verosimilmente le arti diffuse nella zona come il Ba Fan Quan (il “Pugilato degli otto lampi”), l’ Hong quan (il “Pugno rosso” di Shaolin), lo Xing men quan (il “Pugilato della forma naturale”) e il Jing gang quan (il “Pugilato del monaco buddista”); secondo altri apprese il Luo han quan (il “Pugilato del monaco buddista”).

Si dice che a vent’anni avesse già raggiunto una grande abilità.

Per qualche ragione non chiara i Li iniziarono ad avere rivalità con Dong Hai Chuan, e, dato che erano ufficiali con amici altolocati, iniziarono a perseguitarlo.
Stanco di tutto questo, alla fine Hai Chuan, con l’aiuto di uno zio, abbandonò il suo paese d’origine nel 1838 circa.

Egli si recò nel villaggio di Kai Ko dove nel frattempo il suo lontano parente Dong Xian Zhou era diventato famoso durante l’era Xian Feng (1850-1861) come maestro di Ba Fan Quan, un’arte che condivide alcuni principi e movimenti con il Ba gua zhang.

Successivamente viaggiò a sud nello Jiangsu, nell’Anhui, nel Zhejiang e in un luogo imprecisato nell’area delle montagne Da Ba tra lo Shaanxi e il Sichuan, dove probabilmente divenne membro della setta taoista Quan zhen (la “Completa verità”), che era parte della più ampia setta Long men (la “Porta del drago”) la quale risaliva alla dinastia Tang (VIII secolo d.c.) ed era organizzata secondo il modello monastico delle comunità buddiste.
Si trattava di una potente comunità che aveva influenzato diversi periodi della storia cinese (per esempio nel 1222 il capo della setta Qiu Chang, maestro religioso di Genghis Kan, era stato nominato capo religioso di tutta la Cina).

Molto probabilmente Dong Hai Chuan apprese dalla setta lo zhuan tian zun (“ruotando in adorazione del cielo”), un metodo di meditazione che ha molti punti in comune con la camminata in cerchio del Ba gua zhang e altre tecniche (forse marziali) si allenò così per una decina d’anni e poi li fuse con le tecniche di combattimento da lui già conosciute.

In ogni caso, dopo quindici anni di allenamento, si recò a Pechino nel 1853 circa, “pretendendo” (dicono le fonti) di essere un eunuco, cioè non si sa bene se realmente castrato o mascherato da tale, probabilmente nel tentativo di avvicinare l’imperatore Xian Feng (o Wei Feng, 1851-1861) per ucciderlo (pare fosse stato mandato da Hong Xiu Quan, detto Tian Wang, “Imperatore del Cielo”, capo della rivolta Tai Ping), cosa che non gli riuscì mai, pertanto, una volta scopertesi le sue abilità marziali mentre era a servizio del Principe Su Wang, ne divenne l’istruttore della guardia imperiale scelta.

Tuttavia all’inizio insegnava solo uno degli stili “shaolin” da lui conosciuti e non il Ba gua zhang.
Successivamente decise di insegnare pubblicamente ed iniziò ad accettare i primi allievi.
Dong insegnava alle guardie imperiali, agli eunuchi e agli studiosi di corte.

Il suo primo epitaffio funebre indica che ebbe più di cento allievi.

Il suo primo allievo “civile” o “borghese” in assoluto fu Yin Fu (1842-1909), che iniziò a studiare nel 1865 circa e per dieci anni fino al 1875 fu l’unico; durante questo periodo andò anche con il suo maestro nella Mongolia interna (1866) come esattore delle tasse.

Dopo il loro ritorno Yin Fu aprì la sua propria scuola e Dong Hai Chuan (forse per un dissidio con quest’ultimo) iniziò ad accettare nuovi allievi nel 1876 circa.

Il secondo fu Ma Wei Qi (1857-1886), un mercante di carbone (fortissimo, ma violento, morì giovane a causa di una ferita riportata in combattimento, e quindi non insegnò mai).

Il terzo fu Shi Ji Dong (1835-1908, cugino di Yin Fu e già suo allievo).

Il quarto fu Cheng Ting Hua (1848-1900), un amico di Shi Ji Dong che iniziò su presentazione di quest’ultimo, dopo la “separazione” del maestro da Yin Fu.

Poi seguirono Song Chang Rong (o Song Zhang Jun, ? – ?), Ma Gui (1857-1941), Zhang Zhao Dong (1859-1940), Liu De Kuan (1826-1911), Liu Feng Chun (1855-1922); poi vi furono anche Liu Bao Zhen (1861-1922), Liang Zhen Pu (1863-1932), Li Cun Yi (1847-1921), Fan Zhi Yong (1840-1922), etc.

In verità questi ultimi anche se listati come suoi allievi, ricevettero per lo più l’insegnamento da Yin Fu (la cui arte fu detta il “Ba gua della zona est della città”, dalla parte di città nella quale viveva e insegnava) e Cheng Ting Hua (la cui arte fu detta il “Ba gua della zona sud della città”, dalla parte di città nella quale viveva e insegnava).

Negli ultimi anni Dong Hai Chuan viveva presso le case di alcuni dei suoi allievi, in particolare di Shi Ji Dong (conosciuto anche come Shi Liu).
Quest’ultimo aveva un deposito di roba vecchia all’interno della Porta Chaoyang e sua moglie era la figlia adottiva di Dong.
Un giorno questa si ammalò e Dong, che le era molto affezionato, fu preso dalla preoccupazione.
Egli mandò a chiamare un dottore, il quale scrisse una ricetta. Dong si recò personalmente in una farmacia ad Ovest della strada che conduce alla Porta Ti An. Dong consegnò la ricetta all’impiegato e poi sedette vicino al bancone, in attesa che il medicinale indicato sulla ricetta venisse preparato.
Una donna incinta venne, più tardi, a comprare delle erbe, e gli sedette accanto. Facendolo, schiacciò involontariamente il suo codino. Quando Dong se ne accorse, rimase assai turbato.
Le superstizioni degli eunuchi erano molte, e quanto era accaduto veniva considerato un presagio di malattia. Tornato alla residenza degli Shi, Dong cadde in uno stato di profonda afflizione. Nonostante Shi Ji Dong e sua moglie si sforzassero di farlo reagire, Dong rimase inconsolabile. Non molto tempo dopo questi fatti, Dong cadde ammalato…”

Dong Hai Chuan morì il 15° giorno del 12° mese dell’8° anno dell’era Guangxu (il 25 ottobre del 1882).

Il dibattito sulle origini del Ba gua zhang è tuttavia ancora in corso, in attesa di notizie ancora più precise e attendibili.

Metodo.

Il Ba gua zhang è caratterizzato dall’uso dei palmi, dalle rotazioni, dalle rivoluzioni e da diversi raffinati tipi di camminata in cerchio.

L’origine di questa pratica si rinviene in una massima del Canone taoista:

“Il cuore e la mente di una persona sono nel caos.

Concentrarsi su una cosa rende la mente pura.

Se si aspira a raggiungere il Tao, si dovrebbe praticare la camminata in cerchio.”

La camminata in cerchio della seta Quan zhen (di cui il prof. Kang Ge Wu ritiene che Dong Hai Chuan facesse parte) consisteva in principi e tecniche identiche al Ba gua zhang di Dong Hai Chuan.

Si procedeva lentamente con un normale passo (tallone – avampiede) e le braccia distese naturalmente lungo i fianchi, di modo che le vesti dei monaci non si muovessero.

I taoisti iniziavano la pratica della camminata in cerchio sul lato est del cerchio con il corpo che guardava a nord, dopo tre giri camminavano attraverso il centro del cerchio con un movimento ad “s” fino all’altro lato (descrivendo dunque il simbolo del tai ji), dunque percorrevano la direzione inversa e camminavano da sud a ovest.

Non c’era una grandezza prestabilita per il cerchio da percorrere, dipendeva dall’ampiezza dell’area di pratica.

La mente doveva essere concentrata, il qi raccolto e il respiro calmo.

Al mattino si recitava camminando il mantra: “ruotando in adorazione del Cielo, il rumore del tuono è dappertutto e trasforma ogni cosa”, alla sera il secondo mantra: “ruotando in adorazione del Cielo, il grande vuoto ci salva dalle difficoltà dell’esistenza”; il praticante doveva ripetere ciascun mantra in ogni singolo movimento affinchè “sostituisca la propria miriade di pensieri con un solo pensiero per calmare e alleggerire la sua mente”.

Il corpo e la mente si dovevano dunque “unificare” per raggiungere la sensazione di immobilità nel movimento.

La pratica veniva anche descritta come: “allenare il corpo sviluppando lo spirito”.

Forse all’inizio il Ba gua zhang consisteva soltanto nel lavoro interno con posture statiche e in camminata e nella ripetizione del “cambio di palmo singolo” (dan huan zhang) e “cambio di palmo doppio” (shuan ghuan zhang).

Pare che Dong Hai Chuan insegnasse l’arte “per principi non per tecniche”: accettava solo allievi già versati in altre arti e “introduceva” nella loro pratica le rotazioni, le rivoluzioni, il zan su jin o “energia a spirale” e la camminata in cerchio.

Pertanto, data la varietà dei loro “bacground” marziali, la pratica dei suoi allievi fu molto personalizzata e diede origine a stili completamente diversi.

Il fondatore inizialmente chiamava la sua arte Zhuan zhang, “Palmi in rotazione” o “Palmi in rivoluzione”, e solo alla fine della vita utilizzò il nome di Ba gua yu shen lien huan zhang o il “Palmo continuo del corpo flessuoso degli otto trigrammi” e relazionò sempre più le tecniche dell’arte allo Yi Jing o “Libro dei Mutamenti”.

Tecnica.

Tutti gli stili di Ba gua zhang prevedono le seguenti categorie di esercizi (spesso eseguiti in modo molto diverso e con nomi alternativi):

ji ben gong, “esercizi fondamentali” di braccia e gambe interni ed esterni, sul posto e in movimento;

esercizi di condizionamento interno ed esterno;

la “camminata in cerchio”, con diverse modalità di passo;

la “forma degli otto palmi fissi”;

la “forma degli otto palmi in movimento”;

la “forma degli otto palmi in cambiamento”;

la “forma dei sessantaquattro palmi”;

la “forma dei palmi continui”;

la “forma del drago”;

la “forma dei settantadue calci”;

la “forma delle sessantaquattro tecniche lineari di mano”

svariate forme a coppie;

svariate forme con le armi: spada singola e doppia, sciabola singola e doppia; grande sciabola; lancia; coltelli farfalla; spada singola e doppia uncinata; spada singola e doppia a forma di zampa di gallina; le “penne del giudice”, etc.